Burocrazia Edilizia: Il Labirinto della Sanatoria e la Scelleratezza della Doppia Conformità
Burocrazia Edilizia: La Sanatoria e la Doppia Conformità - Un caos normativo che intrappola e sorprende.
"La burocrazia normativa, quel mostro dalle mille teste, si erge come un'ombra minacciosa sul paesaggio dell'edilizia. Nel cuore del caos legislativo, il d.P.R. n. 380/2001, noto come Testo Unico Edilizia, ci presenta la sua creazione più bizzarra: la sanatoria ordinaria degli abusi edilizi. Un'opera talmente efferata che richiederebbe l'intervento urgente del legislatore per domare la sua furia normativa.
Ma ecco che il Consiglio di Stato, fonte inesauribile di spunti riflessivi, irrompe sulla scena con una sentenza peculiare. Si tratta di un caso singolare, dove un intervento edilizio senza titolo è stato travolto dall'ordinanza di demolizione, nonostante l'istanza di permesso di costruire con ampliamento presentata alla Commissione Edilizia del Comune.
Peccato che il malcapitato ricorrente abbia deciso di dare inizio ai lavori senza attendere il rilascio del titolo, scatenando la reazione prontamente punitiva del Comune. Da qui si dipana un intricato percorso verso il tanto agognato permesso di costruire in sanatoria, respinto più volte dal Comune e dal Tribunale di primo grado, fino ad approdare al nobile Consiglio di Stato.
In questo affascinante dramma giuridico, l'istante si lamenta di non aver potuto godere del momento partecipativo garantito dall'art. 10-bis, L. n. 241 del 1990. Ma Palazzo Spada, in tutta la sua saggezza, riconferma che l'accertamento di conformità, con il requisito della famigerata "doppia conformità", è un atto vincolato senza spazio per l'interpretazione discrezionale.
Ah, il contraddittorio procedimentale, quel preavviso di rigetto tanto desiderato! Il Consiglio di Stato ci ricorda che la mancata comunicazione di questo preavviso, lungi dall'essere un semplice formalismo, può effettivamente pregiudicare gli interessi delle parti coinvolte. Ma non temete, perché secondo il nobile Consiglio di Stato, la mancanza di questo preavviso non comporta alcun effetto viziate se il Comune non avrebbe potuto emanare provvedimenti diversi. Che sollievo!
E infine, giungiamo all'apice di questa affascinante vicenda: la doppia conformità. Un requisito che sembra trascendere le leggi della logica stessa. Si pretende che un'intervento edilizio sia conforme non solo alle norme vigenti al momento della sua realizzazione, ma anche al momento in cui viene presentata la domanda di sanatoria. Un vero tour de force che ci spinge a chiederci se sia possibile retroattivamente conformarsi alle regole, come mettere un cerchio in un quadrato.
E così, tra burocrazia disorientante, conformità inafferrabile e contraddizioni insormontabili, ci ritroviamo immersi in un mondo che sfida ogni ragionevolezza. Ma forse, nel profondo di questa follia normativa, si cela la speranza che la legalità possa trionfare, anche se la strada da percorrere sembra un intricato labirinto. In ogni caso, ricordiamoci sempre che la trasparenza e la partecipazione sono fondamentali per illuminare le tenebre dell'amministrazione pubblica. E che la legalità, sebbene a volte sembri una strada accidentata, è l'unico percorso verso un futuro sostenibile e giusto."